A PROPOSITO DI ROSE…
Premessa: In onore di Ipazia e Giordano Bruno che hanno cercato e trovato il punto d’appoggio e la leva, che può sollevare la sfera terrestre (Archimede di Siracusa) della Nobiltà umana nel Sistema solare e oltre. Teoria della Rosa e sua forza gravitazionale, che si dispiega negli infiniti mondi bruniani.
Nel terzo millennio appena entrato, potrebbe sbocciare una Rosa d’Amore per questa Cristianità, travagliata da una profonda crisi di Identità? Essa sta ancora annaspando tra i marosi oscuri dell’intransigenza di potere; dello stesso tipo di quelli provenienti dal 3° e 4° secolo dopo Cristo. In quel periodo squilibrato la Cristianità, pur nata dal Vangelo di Gesù, perse la immediatezza della Libertà dell’Origine, per trasformarsi , a poco a poco, da Chiesa secolare, in uno Stato militare politicamente intollerante e sanguinario; eppure, nel Vento, oggi ancora aleggia il monito gioioso sussurrato dal Cristo: ” amate i vostri nemici” perché ? Perché nemici non sono”.
Guardando alla storia documentata, come non ricordare la cupidigia e la protervia utilizzata, come arte di governo, dalla Chiesa gerarchicizzata, contro Giacomo di Molay, Giordano Bruno, il Conte di Cagliostro e tanti Altri, più o meno conosciuti e più o meno discutibili, ma il cui Sangue spirituale chiede ancora Rappacificazione, in Cristo Figlio di Dio e Fratello di Tutte le Donne e Uomini?
- Ricorderò, in questo periodo storico travagliato dell’iniziante 2020, l’attualità di Ipazia , la giovane e perfetta Filosofa, innamorata della Filosofia, che consacra la sua vita all’apprendimento e alla trasmissione del Sapere, gestendo e organizzando la Biblioteca di Alessandria d’Egitto, vero faro di Sapienza in quell’epoca agitata,continuando in questo l’opera paterna.
- L’Amore per la Verità però esige la Fedeltà; talvolta richiede all’Amata un prezzo alto, che Ella, da Amante, pagherà per intero, senza chiedere sconti. L’oscurantismo intellettuale, che, col crollo della Civiltà greca, sta per rovesciarsi sull’impero romano, mi ricorda, per molti versi, la precarietà socio-politica-economica-religiosa del tempo attuale. Ai giorni nostri poche minoranze iniquamente organizzate – col controllo della finanza e dei flussi bancari- comprano i politici, che nel Parlamento – promulgando PROVVEDIMENTI DI LEGGE, di grado inferiorerispetto alla Costituzione, che è la Legge dello Stato Italiano – scardinano le basi del Diritto del Popolo italiano all’autodeterminazione, e l’ Uguaglianza di tutti i Cittadini, davanti alla sacralità della Legge, viene derisa.
- La volontà nazionale, nel nostro Paese, viene pilotata e dirottata dietro a valori edonistici fasulli e le Virtù morali di Uguaglianza, Libertà e Fratellanza, figlie di Giustizia, vengono ridicolizzate in quei tribunali, che assolvono mafiosi e delinquenti di potere, che, da impuniti, continuano a ricoprire cariche pubbliche e a male operare alla luce del sole. La volontà popolare addormentata è subornata e invilita.
- Ipazia, da vera scienziata, sa di non sapere; non accetta dogmi chiusi alla possibilità di un Nuovo, specchio della Verità, che si mostra sempre in evoluzione e che cresce di pari passo con la capacità di comprensione dell’osservatore; i Padri della Chiesa, erano soliti dire che la Scrittura cresce col Leggente. Ipazia consiglia i suoi discepoli di esercitare, come sale di interpretazione nella ricerca, la libertà intellettuale, intesa come metodo di indagine capace di lasciare una apertura mentale nelle griglie di osservazione empirica, alfine di poter accogliere, senza pregiudizi di sorta, i nuovi fatti studiati e sperimentati, che potrebbero gettare una luce nuova sulle concezioni del vecchio sistema accademico, ampliandole dunque; non più chiuse su schemi prestabiliti e autosufficienti: per questo stesso motivo è bene ricordarsi, anche nel Tempio, della funzione del Nord, come parte incompiuta, o griglia indispensabile per garantire l’accesso del Nuovo, conformemente ai tempi nuovi.
- Grazie al coraggio e alla autodeterminazione di Ricercatori veri, può succedere che le loro nuove osservazioni, suffragate da esperimenti pratici, anche se spesso,inizialmente, di difficile comprensione, riescono poi a provare tesi impensabili per l’ordine precostituito dai falsi sapienti del sistema dominante. Come non ricordare un Galilei, Newton, Tesla, Einstein; e che dire di Giordano Bruno, che intuisce ogni Punto come divino e, come tale, Centro dell’Universo, anticipando per Via diversa, l’olismo della fisica quantistica dei giorni nostri? Ipazia intuisce la forza gravitazionale della Terra, e cerca di comprenderne il significato intrinseco.
- Studiando i rapporti tra i movimenti astronomici dei corpi celesti, la filosofa spiega la loro costanza di rotazione l’uno con l’altro, concependo i movimenti planetari non più con orbite circolari, ma ellittiche, che mantengono ugualmente, intatta nel tempo, la perfezione e costanza di rotazione; si intuiscono le forze gravitazionali proprie di ciascun corpo celeste; si comprende ancora meglio che tutto è collegato armoniosamente con la progressione armonica dei Numeri.
- Il centro di Tutto, che il Tutto spiega, però dov’è? Ipazia, in ogni caso, con la sua indagine empirica, precede le osservazioni di Keplero con un anticipo di più di mille anni. Solo per Essere Donna, Casta e Innamorata della Sapienza, la Filosofa viene accusata dal potere dominante di empietà e costumi corrotti. Il potere maschile accetta solo ciò che rientra nella sua logica di egemonia: la donna deve essere serva ed ombra del maschio, perché imperfetta rispetta a quello.
- Per cercare di azzittire, col silenzio imposto violentemente, la Verità che passa per la Libertà di pensiero, Ipazia venne assassinata brutalmente dai miliziani del Movimento cristiano; siamo nel IV secolo e il Cristianesimo è già diventato assai diverso da ciò che era in origine.
- Si dice che attualmente ci sia un progresso rispetto ai tempi di Ipazia, poiché le Donne, allora escluse dalla politica attiva, adesso, e in grande numero, esercitano diritti politici e svolgono una grande diversità di professioni e lavori altamente specializzati; questo è vero, però è anche legittimo il dubbio, di chi vede in tutto questo, solo cambiamenti esteriori, fumo negli occhi, perché l’uomo/donna nel Sistema socio-politico-economico non è ancora Signore di Stesso, ma schiavo di Energie di grado diverso, di cui ignora la vera natura. Il Cristo prima di cominciare il ministero pubblico, per conoscere Se Stesso, si ritira nel deserto, dove si incontra/scontra con Energie angeliche. Allora come ora, il problema si risolve col “Conosci Te stesso, conoscerai la Natura e la Natura di Dio ”. Socrate è noto per avere fatto di questa affermazione – scolpita nel frontone del Tempio di Apollo in Delfi – il caposaldo della sua attività ermeneutica. E’ da ricordare che Socrate, considerato come misogeno, trova la sua Iniziazione in Diotima di Mantinea. Un’altra Donna dunque. Anche Socrate, come Ipazia, fu liquidato dal potere di governo con l’accusa di ” corrompere la gioventù”. Platone riporta nel Teeteto, il pensiero di Socrate relativo all’esistenza, nell’individuo di un personale punto, stabile capace di autogenerare, una specie di centro di gravità interiore: ”E la ragione è appunto questa, che il dio mi costringe a fare da ostetrico, ma mi vietò di generare. Io sono dunque, in me, tutt’altro che sapiente, né [d] da me è venuta fuori alcuna sapiente scoperta che sia generazione del mio animo; quelli invece che amano stare con me, se pur da principio appaiono, alcuni di loro, del tutto ignoranti, tutti quanti poi, seguitando a frequentare la mia compagnia, ne ricavano, purché il dio glielo permetta, straordinario profitto: come veggono essi medesimi e gli altri. Ed è chiaro che da me non hanno imparato nulla, bensì proprio e solo da se stessi molte cose e belle hanno trovato e generato; ma d’averli aiutati a generare, questo si, il merito spetta al dio e a me…”
- Ipazia osserva, con strumenti idonei, il movimento delle Stelle da Astrologa, nota che l’affermazione astronomica tolemaica è stata utile, ma solo parziale, perché non è in condizione di spiegare, tra l’altro, la caduta delle cose dall’alto in basso; se un oggetto, senza punto di appoggio e non è impedito da nulla, va in caduta libera e finisce in terra per la via più diritta/diretta, senza deviare, senza salire o spostarsi in differente modo. Quale misteriosa e prodigiosa Forza contiene il centro della Terra, che attira a sé i corpi che cadono al suolo, mentre nel contempo il giorno e la notte si succedono con regolarità? V’è qualche cosa di simile anche nell’uomo? Forse questo non era stato intuito anche da Socrate? Nella ricerca appassionata della Verità, Ipazia s’accorge che esiste un fermo legame vivente tra i Pianeti e la Terra e gli Esseri che la popolano; intuisce l’Armonia delle Sfere, che emettono vibrazioni risuonanti anche in quell’Essere, che si manifesta nello Stato umano; tutto questo risuona in Lei, come vibrazione della Traccia divina, che alita nella vita umana e che può manifestarsi come un Bene potentemente benedicente, per una miglior qualità di Vita adesso.
- A quei tempi, IV secolo dopo Cristo, nell’ambito cristiano, dimenticando che il Risorto appare prima alla Maddalena, poi ai discepoli maschi, le Autorità religiose insegnavano che la donna non ha l’anima; l’Autorità cattolica, col Concilio di Trento, più di mille anni dopo, corresse con disinvoltura questo singolare insegnamento.
- Tornando a Ipazia, la Maestra, per far comprendere al Discepolo errante, che si era innamorato della femmina Ipazia e non della Femminilità sapienziale di Ipazia, gli dimostra, che dentro la bellezza effimera umana, che soggiace alla corruzione del Tempo che scorre, c’è l’eterna Bellezza divina: quella va amata e conseguita. Per fare meglio comprendere questo, proporrà, come metodo di ricerca, l’utilizzo dei Principi di Identità e non Contraddizione: se la Sapienza(A) ama Ipazia (B) e se Piero(C) ama Ipazia(B) e se Andrea(D) ama Ipazia, Ipazia condurrà, proprio perché Maestra di Sapienza, C e D nel cuore di A, tramite Energia vibrazionale, che armonizza i diversi. Ciò vale anche per l’insipiente Franco(E): se E avverte ora, nel Se Profondo, la vibrazione dell’immortale Anima di Ipazia, i Due divengono Uno attratti dal Tre.
Conclusione: il cammino di Luce dell’Umanità è stato nuovamente e pericolosamente rallentato, mettendo a rischio il divenire evolutivo della Razza Umana in Terra. E che dire per Giordano Bruno, bruciato vivo solo perché insegnava la via della Signoria del Se, che contraddice la ristrettezza delle maglie della logica del potere costituito? Si può capire questa intolleranza, ma non si può giustificarla; occorrerà armoniosa Tolleranza con Riabilitazione piena di Ipazia e di Giordano Bruno. La Chiesa cattolica, quella che si identifica col politico Stato Vaticano, abolirà la pena di morte, contemplata nel suo ordinamento giuridico, il 12 febbraio 2001. L’esecuzione capitale fu abolita, primi al mondo, dal civile Granducato di Toscana, già dal 30 novembre del 1786: dunque il Rinascimento non aveva trovato la sua capitale in Firenze, solo per un caso della sorte! Verrà un giorno, nel quale l’uomo si siederà accanto al fratello, che non conosce, per adorare assieme, nonostante le differenze costruite dagli uomini, l’unico Dio, Padre Madre e Fratello di Tutte le Creature. Scopro con stupore la necessità di ricostruire in Me Stesso, la Fratellanza/Sorellanza fra Ipazia, Giordano e Pio, come tutti amanti della stessa Rosa di Sapienza. C’è del Sangue Spirituale che richiede riconciliazione. Lo Stato Vaticano non ha ancora fatto ammenda del Sangue che ha fatto versare a molti Innocenti. Non è per una polemica sterile, che si ribadisce da più parti, con forza crescente, la necessità di RESTAURARE il Diritto Umano: le istituzioni sono in funzione del Diritto di tutta la Specie umana nel suo complesso, non solo di una parte ibrida ed estremamente minoritaria, che forse di umano ha solo l’aspetto.
Anche se l’errore e il peccato sono la causa del rimorso, io conferisco all’anima il nome della rosa purpurea che cresce tra le spine acuminate. Le assegno il nome di scintilla di luce che, scaturendo da una dura selce, s’innalza fino al Sole con il quale è intimamente imparentata: Giordano Bruno, liberlibri.it Spaccio della bestia trionfante, pag 53
In nome di questa Rosa : osar e arso sarò, da sora orsa, in Rosa di raso.